I cani di tutte le razze, compresi gli incroci, possono essere allergici; ma alcune sono più predisposte di altre: vediamo quali.
La dermatite allergica è una malattia che ha un’importante componente genetica. Il soggetto allergico “eredita” un sistema immunitario con una predisposizione genetica a sviluppare ipersensibilità (allergie) nei confronti, potenzialmente, di tutto ciò che viene a contatto con il soggetto: ambiente interno, esterno, cibo.
Razze quali Bulldog Inglese, Bouledogue e Carlino hanno una prevalenza maggiore.
Ma anche altre sono predisposte: Golden retriever, Labrador retriever, Yorkshire terrier, Jack Russell terrier, West Highland White terrier, boxer, Dalmata, Maltese, Dogo Argentino, Bull terrier, Pastore Tedesco e molte altre!
Se il vostro cane appartiene a una di queste razze e notate che si lecca, morde, strofina o si gratta con una certa insistenza portatelo a una visita dermatologica.
Per saperne di più:
L’atopia o allergia cutanea è il termine che viene usato in Medicina Veterinaria per descrivere la condizione patologica causata da allergie a sostanze ambientali. Queste sostanze, chiamate “allergeni”, possono essere pollini di erbe o piante, polvere di casa o muffe. Gli animali atopici spesso manifestano il sintomo prurito attraverso diverse modalità quali il grattamento, il leccamento, il mordicchiamento soprattutto di zampe, groppa, ventre e lo strofinamento del muso e della schiena.
La diagnosi si basa sull’esclusione delle altre cause di prurito (ad es. ectoparassitosi, micosi) attraverso gli esami di base dermatologici.
Per accertarsi che la componente principale di allergia sia quella ambientale, l’animale deve percorrere un percorso diagnostico per verificare l’importanza dell’allergia al morso di pulce (ipersensibilità alle pulci) e successivamente l’importanza delle reazioni avverse al cibo (ipersensibilità e intolleranza alimentare).
Gli allergeni ambientali possono essere identificati effettuando dei test specifici quali: l’esame d’intradermoreazione con allergeni specifici o la misurazione dei livelli serici di anticorpi (IgE) allergene-specifici.
Terapie?!
Se l’animale è atopico ci sono tre metodi terapeutici:
Il primo è di rimuovere fisicamente l’allergene dall’ambiente dell’animale. Questo non è quasi mai possibile nella maggior parte dei casi, ma è da considerare quando sono coinvolti allergeni quali la lana o i tessuti.
Il secondo metodo di terapia è l’iposensibilizzazione o immunoterapia. Consiste in una serie di iniezioni degli allergeni coinvolti diluiti che vengono somministrati al paziente per renderlo meno sensibile agli allergeni stessi. Di solito il proprietario può essere istruito nel somministrare le iniezioni successivamente a casa propria. Ci vogliono da 9 a 12 mesi per valutare la risposta terapeutica. Circa il 70% dei soggetti sottoposti a immunoterapia ne traggono giovamento.
Il terzo tipo di terapia include l’uso dei farmaci anti-prurito. Cortisonici, ciclosporina, oclacitinib, lokivetmab, antistaminici, acidi grassi essenziali sono utilizzati spesso in combinazione per ottenere il livello maggiore del controllo del prurito. Ottenere la combinazione ottimale richiede un po’ di prove e spesso passa attraverso diverse ricadute.